Villa Aldini
Eretta sul Colle dell'Osservanza, meta delle salutari passeggiate dei bolognesi, Villa Aldini fu costruita a partire dal 1811 per volere del Conte Antonio Aldini, ministro del governo repubblicano che con quest’opera voleva rendere omaggio a Napoleone, di passaggio in città nel 1805.
L’architetto di questa imponente villa di età napoleonica e della sua facciata neoclassica, che si può scorgere persino da certe strade del centro storico, fu Giovanni Battista Martinetti. Martinetti era noto a Bologna per le sue simpatie filonapoleoniche, ma forse ancor più per via della moglie Cornelia e del suo vivace salotto organizzato all'interno della loro abitazione in via San Vitale. La loro casa si trovava nei pressi della chiesa dei Santi Vitale ed Agricola in Arena, espropriata all’epoca di Napoleone e riadattata dallo stesso Martinetti a casa padronale.
Attualmente il complesso di Villa Aldini non è visitabile se non in particolari occasioni, in quanto protagonista di un progetto di recupero che la porterà ad ospitare una scuola ed una serie di eventi artistici e culturali.
Il nucleo originario della villa: la chiesa della Madonna del Monte
Prima di ospitare Villa Aldini, sul colle dell’Osservanza si trovava
un’antica chiesa romanica risalente con ogni probabilità alla fine del XII secolo e voluta da una nobildonna bolognese che ne voleva fare un ritiro femminile. La
chiesa della Madonna del Monte, detta anche la “Rotonda” per via della sua forma circolare, è stata successivamente inglobata all’interno della villa, e i suoi ambienti vennero utilizzati come sale di rappresentanza o sale da pranzo in occasione di visite illustri.
Negli anni Trenta del Novecento l’antico luogo di culto fu oggetto di restauro da parte del professor Zucchini che, con l’intento di fare luce sull’aspetto originale della struttura, scoprì una serie di affreschi romanici di grande interesse: si tratta infatti di uno dei pochi esempi di pittura romanica parietale di Bologna.
Gli interni di Villa Aldini
Se gli esterni di Villa Aldini colpiscono per la bella facciata neoclassica e la
terrazza panoramica antistante con vista su Bologna, gli interni si presentano più dimessi in quanto nel corso del tempo non vennero mai terminati.
L’autore degli affreschi che ricoprono le pareti interne è
Felice Giani, noto esponente della scuola neoclassica italiana. Giani fu allievo dei Bibiena, celebri artisti bolognesi cui dobbiamo la costruzione del Teatro Comunale, e si distinse in particolar modo per la decorazione del Palazzo Milzetti di Faenza, eseguita all’inizio dell’800.
All’interno della villa si trovano inoltre 19 nicchie, anch’esse affrescate con la rappresentazione degli apostoli e della Vergine. Si ritiene inoltre che sopra l’altare dell'antica chiesa si trovasse una tavola raffigurante la Madonna di Simone dei Crocifissi, oggi visibile nella chiesa di San Salvatore in via Cesare Battisti.