Battistero degli Ariani

Edificio religioso, Ravenna

Battistero degli Ariani


Tra gli 8 monumenti UNESCO di Ravenna c’è anche il Battistero degli Ariani, oggi denominato chiesa del Santo Spirito. Il battistero si presenta come un edificio in mattoni di forma ottagonale, decorato da quattro piccole absidi e dalle dimensioni piuttosto contenute.

Un tempo, però, la sua struttura era più alta di circa 2 metri rispetto all’attuale piano stradale. Tale divergenza è dovuta al fenomeno della subsidenza, comune a tanti altri edifici antichi della città, che consiste in un lento sprofondamento causato da un terreno sabbioso e instabile.

Costruito attorno alla fine del V secolo d.C., come suggerisce il nome stesso il battistero è strettamente legato alla religione ariana, professata da re Teodorico e dalla sua corte. Non è un caso dunque che il battistero sorga poco distante dal cosiddetto Palazzo di Teodorico, che secondo alcuni studiosi si può identificare con le rovine visibili nell’attuale via di Roma, e dalla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, dove probabilmente si trovava la cappella palatina ad uso esclusivo del re stesso.

Fu il teologo Ario a fondare tale dottrina tra il III e IV secolo d.C., che si distingueva dal culto ortodosso per via delle proprie convinzioni riguardo alla figura di Cristo, considerata secondaria rispetto a quella di Dio. Proprio a causa di queste convinzioni, l’arianesimo fu successivamente considerato eretico e condannato dal Concilio di Nicea.

All’epoca di Teodorico, a Ravenna venivano professati entrambi i culti: ecco perché oltre al Battistero degli Ariani troviamo anche il Battistero degli Ortodossi.

Cosa vedere nel Battistero degli Ariani

Benché molte delle decorazioni originali del battistero siano andate perdute, al suo interno possiamo ancora ammirare lo splendido mosaico della cupola che raffigura il battesimo di Cristo, scena che si rispecchiava nell'acqua del fonte battesimale, posto proprio al di sotto della volta, creando un raffinato gioco di rimandi.

Il mosaico rappresenta la figura nuda di Cristo immersa nelle acque del fiume Giordano, di cui vediamo la personificazione nell’uomo canuto che siede alla sua sinistra. Alla sua destra si trova invece Giovanni Battista. Allontanando lo sguardo dalla scena centrale notiamo la processione dei 12 apostoli, intenti nell'avanzare verso un trono su cui campeggia una croce avvolta in un drappo purpureo.

Quest’ultimo particolare della composizione rappresenta una testimonianza delle divergenze teologiche tra il culto ariano e quello ortodosso. La croce sul trono è infatti il simbolo della sofferenza umana di Gesù, e ne evidenzia dunque la natura terrena. Nel Battistero Neoniano, invece, gli Apostoli sono raffigurati mentre adorano la figura del Cristo che, occupando la parte centrale della cupola, si ricollega direttamente con la sua natura divina.