Monte Bibele

Attrazione, Monterenzio

Monte Bibele


Monte Bibele è un sorprendente sito naturalistico e archeologico situato a poco meno di un’ora d’auto da Bologna. Siamo sugli Appennini bolognesi, non lontano dalla località di Monterenzio: il monte raggiunge un’altezza massima di 617 metri s.l.m., e con la sua cima divide le valli del fiume Idice e del torrente Zena.

Il curioso nome del monte deriverebbe dal latino bibo, ovvero bevo, e sottolineerebbe così il legame tra la vetta e la presenza di sorgenti d’acqua dolce e sulfurea, che fino a pochi decenni fa sgorgava in vari punti della zona.

Monte Bibele deve la sua fama alla presenza di un’area archeologica di grande importanza a livello nazionale, che comprende il parco archeologico-naturalistico di Monte Bibele e il Museo Archeologico L. Fantini di Monterenzio.

L’area archeologica di Monte Bibele

Gli scavi archeologici sul Monte Bibele sono stati effettuati a più riprese dall’Università di Bologna, a partire dalla fine degli anni ‘70. Ciò che ne è emerso sono state le tracce di insediamenti e aree di culto che datano dall’età del Rame fino alla seconda età del Ferro

A quest’ultima epoca appartengono i resti dell’abitato di Pianella di Monte Savino, (fine V - inizi II secolo a.C.), la relativa necropoli rinvenuta sul Monte Tamburino, così come l’area di culto etrusca del Monte Tamburino, chiamata stipe votiva, dove gli archeologi hanno ritrovato  195 statuette di bronzo e centinaia di vasetti databili al V secolo a.C.

La particolarità dell’abitato di Pianella è la convivenza nella stessa area di etruschi e celti. Questi ultimi si insediarono infatti nella Pianura Padana attorno al IV secolo a.C., migrando dall’Europa Centrale in cerca di luoghi più fertili; alcuni di loro, giungendo nella zona del Monte Bibele, si stabilirono così proprio nei pressi della comunità etrusca preesistente.

Ciò che rimane dell’antico abitato è oggi visitabile liberamente all’interno del parco archeologico, che ospita anche un info point, una foresteria e anche la ricostruzione di alcune case etrusche.

Una visita al Museo Archeologico di Monterenzio permette invece di ripercorrere la storia delle popolazioni celtiche ed etrusche che abitarono queste zone attraverso una vasta collezione di reperti: vasi, strumenti, armi, sepolture, e persino un quadrante solare, utilizzato per fondare le città.