Voltone del Podesta'

Edificio storico, Bologna

Voltone del Podesta'


Il Voltone del Podestà è una grande volta a crociera che separa il Palazzo del Podestà da Palazzo Re Enzo, che insieme a Palazzo d’Accursio e all’imponente Basilica di San Petronio rappresentano gli edifici affacciati su Piazza Maggiore a Bologna.

Il voltone nasce dall’incrocio di due strade che mettono in collegamento Piazza Re Enzo, Piazza del Nettuno e Piazza Maggiore; in corrispondenza della volta si innalza poi la Torre dell’Arengo, realizzata nel Duecento allo scopo di radunare il popolo in caso di avvenimenti eccezionali.

Questo spazio venne dapprima utilizzato come sede del mercato cittadino e dei banchi dei notai, per essere poi trasformato nel luogo in cui avvenivano le impiccagioni e le condanne dei bestemmiatori. Grazie alla sua posizione strategica, infatti, chiunque passasse per Piazza Maggiore poteva osservare con facilità le esecuzioni sotto al voltone, e trarne un monito per le proprie azioni future. Le travi a cui venivano appesi i condannati a morte si possono scorgere ancora oggi sotto alla volta.

Sui pilastri che la reggono sono stati collocati invece le statue dei quattro santi protettori della città, san Petronio, san Procolo, san Domenico e san Francesco, scolpite da Alfonso Lombardi nel 1525.

Il telefono senza fili di Bologna

Il Voltone del Podestà è però famoso a Bologna per una caratteristica che da sempre diverte  turisti e residenti: è il cosiddetto fenomeno del telefono senza fili, ovvero quel peculiare effetto acustico per cui se una persona bisbiglia col volto rivolto verso uno dei quattro angoli, chi si trova all’angolo opposto riuscirà a sentire quanto bisbigliato, nonostante la distanza. Ciò avviene grazie al fenomeno della riflessione del suono sulla superficie della volta.

Sembra inoltre che tale fenomeno venisse sfruttato nel Medioevo per permettere a malati di peste e di lebbra di confessarsi, senza trasmettere il morbo ai propri confessori.