Porta Galliera

Monumento, Bologna

Porta Galliera


Situata al centro di Piazza XX Settembre, Porta Galliera è una delle 12 porte di Bologna che appartenevano alla terza e ultima cerchia di mura della città, distrutta all’inizio del XX secolo.

Il suo nome deriva dal paese di Galliera, una piccola località di pianura a pochi chilometri da Ferrara collegata alla porta da una strada diritta. La posizione di Porta Galliera è perfettamente in asse con via Galliera, che un tempo rappresentava la principale via di collegamento tra Bologna e le zone circostanti. La parallela via Indipendenza, oggi ben più importante arteria cittadina, venne infatti costruita solo successivamente.

Cosa vedere nei dintorni di Porta Galliera

Partendo dal lato della piazza che dà verso via Indipendenza, non lontano da Porta Galliera si possono osservare i resti della Rocca di Galliera, edificata nel 1330 per volere del cardinale Bertrando del Poggetto ed affrescata con opere di grandi artisti come Giotto, andate perdute a causa della distruzione dell’edificio da parte del popolo bolognese. La rocca venne poi ricostruita, per essere poi nuovamente distrutta e così via per ben quattro volte. Anche la porta fu oggetto delle ire del popolo, tant’è che la struttura attuale risale agli anni 1660-1663.

Un altro luogo degno di nota è indubbiamente il giardino della Montagnola, situato giusto a fianco dei ruderi dell’antica rocca, con affaccio su via Indipendenza. Dalla piazza si può ammirare la bella scalinata d’accesso al parco, chiamata il Pincio, realizzata nel 1896 da Tito Azzolini e Attilio Muggia. Fiore all’occhiello della scalinata è la Fontana della Ninfa che si trova ai suoi piedi, opera degli stessi architetti. La fontana raffigura una fanciulla che scappa da un mostro marino avvinghiandosi al cavallo che le sta a fianco; la malizia dei bolognesi diede invece un’altra interpretazione al complesso: la ninfa starebbe scappando dalla statua del Nettuno di Giambologna, suo presunto amante, che per ordine di Papa Pio IV si era vista ridimensionare le parti intime, dal pontefice ritenute eccessive.

Gli spazi che si aprono al di sotto della scalinata del Pincio furono utilizzati anche come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

La terza cerchia di mura di Bologna

Come abbiamo menzionato in precedenza, Porta Galliera faceva parte della terza cerchia di mura della città, la più ampia. Sin dall’epoca dei romani il centro storico di Bologna era infatti cinto da mura, che si allargavano sempre di più man mano che le dimensioni della città crescevano. Della prima cerchia, quella romana, rimane molto poco; la seconda, risalente all’XI secolo, è ancora visibile in alcuni tratti e nei cosiddetti torresotti.

La terza cerchia, costruita nel XIII secolo, fu demolita nel 1902 per volere del governo bolognese, secondo cui la sua distruzione avrebbe favorito un maggiore ricambio d’aria nella città, oltre a dare lavoro a molti operai edili. Questa operazione avrebbe così migliorato le condizioni igieniche della città. Poche furono le voci discordanti con questa teoria; tra di esse quella del restauratore Alfonso Rubbiani, che si era occupato del recupero di molti edifici medievali della città, e che riteneva poco sensato abbattere le mura per motivi di salute pubblica in quanto all’epoca Bologna non era ancora dotata di un sistema fognario.





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