Giardini Margherita

Parco, Bologna

Giardini Margherita


I Giardini Margherita sono indubbiamente il parco pubblico per eccellenza di Bologna, pur non essendo il più antico. Collocati a ridosso del centro storico e quindi facilmente raggiungibili a piedi o con i mezzi, i giardini sono uno dei luoghi più frequentati della città, in tutte le stagioni.

I lavori per la loro costruzione partirono nel 1874, in seguito all’acquisto del terreno da parte del Comune di Bologna all’allora proprietario, il Conte Angelo Tattini. Progettati dal Conte di Sambuy, che aveva già lavorato a Torino, insieme all’architetto del comune Tubertini, il parco aprì le sue porte al pubblico soltanto 5 anni dopo: durante i lavori vennero infatti ritrovate le tombe di una grande necropoli etrusca, che fu scavata direttamente in loco. Alcuni dei sepolcri in travertino sono visibili ancora oggi all’interno dei giardini, mentre altri sono stati trasferiti all’interno del Museo Civico Archeologico.

La scelta del nome non fu casuale. Margherita era infatti regina e moglie di Umberto I di Savoia, che all’epoca regnava sull’Italia.

I Giardini Margherita nel Novecento

Dall’anno dell’inaugurazione ai nostri giorni il parco non molto è cambiato. All’interno dei suoi 26 ettari si trova ancora il laghetto progettato da Sambuy, dove fino a qualche decennio fa si potevano affittare delle piccole barche per un giro romantico, e pattinare sul ghiaccio se la temperatura lo consentiva.

Un tempo il parco ospitava anche una fontana, installata nel 1888 in occasione dell’esposizione emiliana di agricoltura ed industria organizzata ai giardini proprio quell'anno e in seguito spostata nel Parco della Montagnola. Dalla fine dell’Ottocento furono molti gli eventi che si svolsero sullo sfondo dei giardini (tra questi alcune gare automobilistiche e ippiche) che tutt’oggi accolgono mostre mercato ed altri appuntamenti annuali.

A proposito di opere trasferite da un luogo all’altro della città, ai Giardini Margherita si trova inoltre il monumento equestre a Vittorio Emanuele II, fino al 1944 collocato al centro di Piazza Maggiore.

Cosa vedere ai Giardini Margherita

Nei giardini si svolgono quotidianamente varie attività, dalla passeggiata alla corsa, dall’aperitivo al coworking. Fulcro del parco sono i suoi grandi viali, concepiti in origine per la circolazione delle carrozze e dei pedoni, lungo i quali si allineano varie specie di piante e alberi quali gli ippocastani, i pini, i cedri, le querce e molte altre ancora.

Non mancano poi i bar e i luoghi di ritrovo, come lo chalet sul lago e le Serre dei Giardini Margherita, un locale estivo poliedrico ricavato proprio negli spazi dell’antica serra del parco.

I giardini ospitano infine una scuola primaria, aperta agli inizi del Novecento per i bambini di salute precaria, che qui potevano respirare un’aria migliore rispetto al centro della città. Un’altra particolarità del parco era uno zoo, oggi scomparso, che tanti bolognesi ancora ricordano con affetto, abitato addirittura da due leoni. Oggi al loro posto sorge la ricostruzione di alcune capanne di epoca villanoviana, che riproducono le abitazioni tipiche della civiltà etrusca locale.





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