Via del Pratello

Via, Bologna

Via del Pratello


Via del Pratello è una delle vie più caratteristiche della città, nonché uno dei luoghi che ci ricordano ancora come doveva sembrare il centro di Bologna fino all’inizio del secolo scorso. Non lontano dalla Basilica di San Francesco, il Pratello deve il suo nome alla sua posizione un tempo esterna rispetto alla seconda cerchia di mura della città, detta dei torresotti, e quindi al di fuori dell’abitato. Pratello deriverebbe dunque dai prati che circondavano la città, o secondo un’altra scuola di pensiero, dagli alberi di pero che abbondavano in questa zona.

Al termine della via c’era un tempo una porta, nel luogo in cui oggi sorge l'Oratorio di San Rocco. Per timore di un’incursione da parte dell’esercito dei Visconti provenienti da Milano, si decise però di murarla definitivamente, e infatti non venne mai più riaperta.

Oggi il Pratello è uno dei centri nevralgici della vita notturna bolognese. I numerosi locali, pub, ristoranti e birrerie che si trovano sotto i suoi portici sono frequentati da tantissimi universitari e non, che si affollano per la strada soprattutto il weekend. Ma il Pratello ospita anche altre attività, come barbieri, edicole, laboratori di artigianato e abbigliamento, e anche un circolo che organizza corsi ed altre attività.

L’evento forse più conosciuto del Pratello è la manifestazione “Il Pratello R'esiste”, organizzata tutti gli anni il 25 di aprile, quando la via si riempie di persone e banchetti uniti dal fil rouge dell’antifascismo.

Le origini del Pratello

Il Pratello ha attraversato fasi alterne dall’epoca romana in poi. Inizialmente si trattava di una zona piuttosto fiorente di Bologna, per poi cadere in abbandono una volta estromessa dal centro storico, in epoca altomedievale. Nel XI tuttavia ritornò in auge, grazie al flusso di studenti che frequentavano l’ateneo bolognese e che sceglievano proprio questa parte della città per vivere, forse spinti da costi più bassi.

Nel corso dei secoli il Pratello ha conservato la sua vocazione studentesca, che tra gli anni ‘60 e ‘70 ne ha fatto uno dei fulcri dei movimenti di protesta studenteschi. Non è un caso allora che proprio qui venne fondata Radio Alice, una delle prime radio libere di Bologna che gli studenti usavano per parlare di politica, organizzare le proteste e scambiare opinioni. L’esempio più celebre della funzione di Radio Alice fu quando l’11 marzo del 1977 venne ucciso lo studente Francesco Lorusso: in quell’occasione la radio non smise mai di informare i manifestanti su ciò che stava accadendo in quelle ore, dando anche la notizia della morte di Lorusso. Il giorno dopo la polizia irruppe nei locali della radio, decretandone così la fine.

Cosa vedere al Pratello

Nei pressi del Pratello sorge una delle chiese più conosciute di Bologna, la Basilica di San Francesco, nel cui giardino si possono ammirare le famose Tombe dei Glossatori, figure di spicco nell’ambito dell’antica università bolognese. La piazza antistante San Francesco rappresenta un altro punto di ritrovo molto in voga per i giovani, ma è anche teatro di spettacoli e concerti nelle sere d’estate.

Non molto lontano si trova poi via della Grada, che come via del Pratello era un tempo attraversata dal canale di Reno, ora tombato. Prima che il corso del Reno venisse indirizzato unicamente verso via della Grada, le case del Pratello si affacciavano dunque sull’acqua e lungo la via lavoravano ben quattro mulini.

All’altezza dei civici 34 e 36 la via ospita infine il carcere e il tribunale minorile.