Cimitero Monumentale della Certosa

Zona di interesse storico, Bologna

Cimitero Monumentale della Certosa


Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna si trova al di fuori del centro urbano, nei pressi dello stadio. Visitare la Certosa significa scoprire uno dei cimiteri extraurbani più antichi d’Europa, il cui nucleo originario coincide con un convento certosino risalente al 1334, poi soppresso in epoca napoleonica.

Il cimitero ospita tombe di personaggi illustri e monumenti di grande valore artistico, che in passato furono ammirati da visitatori del calibro di Lord Byron e Charles Dickens.

La comunità certosina e la chiesa di San Girolamo

La chiesa che ancora oggi si affaccia sul cortile centrale del cimitero è San Girolamo della Certosa, un tempo fulcro della comunità certosina. Riccamente decorata, la chiesa vanta al suo interno un ciclo di dipinti del Seicento raffiguranti la vita di Gesù, e un’opera della pittrice bolognese Elisabetta Sirani, figlia di un collaboratore di Guido Reni.

Pittrice di grandi capacità, Elisabetta dipinse la tela in giovane età, che non era nemmeno ventenne. La sua bravura le valse molte commissioni in città, ma purtroppo la sua carriera terminò molto presto: morì a soli 27 anni, nello stupore generale. Ci fu infatti chi avanzò l’ipotesi di un omicidio per avvelenamento dovuto alla gelosia per l’enorme talento dell’artista, ipotesi che però non trovò mai fondamento.

La nascita del cimitero

Il primo nucleo del cimitero della Certosa risiedeva all’interno del chiostro principale del monastero, accanto alla chiesa di San Girolamo. Con le soppressioni napoleoniche, infatti, nel 1801 il convento fu costretto a chiudere, e pian piano si trasformò in quello che sarebbe divenuto il principale luogo sepolcrale di Bologna.

Qualche decennio più tardi, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il chiostro del monastero divenne protagonista di una storia a lieto fine. Fu proprio in una delle sue nicchie che trovò rifugio l’immagine della Madonna di San Luca, qui trasportata per proteggerla dagli attacchi aerei. Una lapide posta sul campanile ricorda ancora oggi l’accaduto.

Man mano che il cimitero crebbe, aumentò di pari passo il numero di artisti impegnati nella decorazione dei monumenti sepolcrali. Dapprima le tombe venivano dipinte, ma con il passare del tempo si preferì decorarle con sculture e bassorilievi realizzate dai più grandi scultori dell’epoca, tra questi gli allievi del Canova. Percorrere i viali della Certosa è quindi un viaggio nella storia dell’arte ottocentesca e novecentesca, e osservando i vari monumenti funebri è possibile coglierne le varie differenze stilistiche.

Le sepolture illustri della Certosa

Sono molte le sepolture illustri che possiamo trovare in Certosa. Tra le personalità più recenti che riposano qui non possiamo non citare Lucio Dalla, grande cantautore bolognese. Rimanendo in tema musicale, la Certosa ospita anche la tomba del bolognese Ottorino Respighi, compositore d’opera, la cui salma fu però trasportata a Roma.

Tra gli altri personaggi illustri che possiamo ritrovare in Certosa c’è Marco Minghetti, morto nel 1886, un politico bolognese appartenente alla Destra Storica, a cui si deve l’ultimo bilancio in pareggio dello Stato. Anche il premio Nobel e professore emerito dell'Università di Bologna Giosué Carducci è sepolto qui, così come il pittore Giorgio Morandi. Rimanendo in tema di letteratura, in Certosa riposa anche Nicola Zanichelli, fondatore dell'omonima casa editrice. Il mondo dei motori è rappresentato invece dalle sepolture di Maserati, Ducati e Weber, fondatori delle celebri aziende del territorio. 

Infine, meritano una visita i toccanti monumenti in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale e dei partigiani caduti per la liberazione.