Parco della Montagnola

Parco, Bologna

Parco della Montagnola


Non lontano dalla stazione centrale di Bologna si trova il Parco della Montagnola, una vasta area verde frequentata dai bolognesi già dalla seconda metà del Seicento, oggi luogo dedicato al tempo libero e sede di concerti ed eventi estivi.

L’origine del Parco della Montagnola

Rispetto all’area circostante è facile notare come il Parco della Montagnola sorga su una piccola collina che s'innalza su via Indipendenza e piazza VIII Agosto. Tale collinetta è frutto dell’accumulo di detriti e rifiuti avvenuto in seguito alle numerose distruzioni della rocca pontificia.

L’area occupata dal parco coincide infatti con il luogo in cui si trovava la rocca del legato pontificio, voluta da Bertrando del Poggetto, che per ben quattro volte fu distrutta dal popolo bolognese in segno di protesta verso il potere papale, e ogni volta ricostruita. Con l’ultima distruzione si decise di non procedere più alla riedificazione del palazzo; oggi ne possiamo ammirare solo alcune tracce ai piedi della Montagnola stessa, dal lato dell’autostazione, e nei sotterranei del vicino Hotel I Portici, che conservano ancora l'antica ghiacciaia della rocca.

Il nome “Montagnola” prese spunto proprio dalla conformazione della zona, una “piccola montagna” artificiale nei pressi del centro di Bologna, che nel 1662 venne trasformata in un giardino aperto al pubblico. La Montagnola fu uno dei primi giardini pubblici in Italia, dove gli spazi verdi rimanevano ancora destinati soltanto alle classi sociali più elevate.

Cosa vedere nel Parco della Montagnola

Entrando da uno degli accessi al parco ci si ritrova in uno spazio poliedrico, caratterizzato da un ampio viale alberato. La parte centrale della Montagnola venne ideata da Giovanni Battista Martinetti, architetto filonapoleonico noto in città per altre grandi opere come Villa Spada, e per la sua brillante consorte, Cornelia De Rossi. Celebre fu il salotto culturale della matrona bolognese, così come il suo fascino che ammaliò personalità del calibro di Stendhal, Canova e Foscolo.

Il Parco della Montagnola ospita una fontana progettata da Diego Sarti, qui trasportata dalla sua collocazione originale ai Giardini Margherita e decorata da statue zoomorfe, ma anche una scuola materna e alcuni locali estivi.

Una curiosità: per alcuni anni il parco diede sepoltura a Luigi Zamboni e Giovanni Battista de Rolandi, due patrioti bolognesi caduti durante un episodio di rivolta e qui seppelliti su ordine di Napoleone. In epoca austriaca vennero però riesumati, e i loro corpi risultano oggi dispersi.

Gli accessi al parco

Gli accessi monumentali al parco sono due. Provenendo dalla stazione ferroviaria, su via Indipendenza e Piazza XX Settembre si incontra il primo, che colpisce per l’imponente scalinata realizzata tra il 1893 e il 1896 su progetto di Tito Azzolini e di Attilio Muggia. Oltre ai bassorilievi e alle sculture creati da artisti come Arturo Orsoni, Pietro Veronesi, Tullo Golfarelli, Ettore Sabbioni e Arturo Colombarini, l’opera più importante dell’apparato decorativo della scalinata è di certo la Fontana della Ninfa. Cantata da Giosuè Carducci in un suo celebre sonetto, la fontana presenta al centro una Ninfa aggrappata a un destriero, intenta a sfuggire alle mire del mostro marino che la sta ghermendo.

Il secondo punto d’accesso al giardino si affaccia su piazza VIII Agosto, così chiamata in memoria dei bolognesi caduti nello scontro dell’8 agosto 1848 contro le forze austriache nel tentativo di liberare Bologna dal controllo straniero. Il monumento che vediamo oggi, situato accanto all’ingresso al parco e progettato da Pasquale Rizzoli nel 1904, ricorda proprio tali avvenimenti. Sin dal Duecento, Piazza VIII Agosto venne adibita a luogo di mercato, un tempo del bestiamo e oggi di abbigliamento, prodotti per la casa e molto altro. I bolognesi lo chiamano “la piazzola”, e si svolge tutte le settimane di venerdì e sabato.