Piazza Galvani
Piazza Galvani è uno dei luoghi più eleganti di Bologna. Se da un lato dà sul retro della Basilica di San Petronio, dall’altro è lambita da via Farini, la via dello shopping di lusso della città.
Gli edifici che si affacciano sulla piazza
Situata nel cuore della città, Piazza Galvani è attorniata da edifici storici e affascinanti, ma anche da negozi e antichi bar. Sul lato porticato, ad esempio, si trova
l'Archiginnasio, oggi biblioteca pubblica, che fino agli inizi del XIX secolo ospitava la sede dell’Università di Bologna poi trasferita in via Zamboni. Edificato nel 1563 per volere di Pier Donato Cesi, l’allora legato pontificio a Bologna, l’Archiginnasio conserva meravigliosi affreschi e una spettacolare aula lignea chiamata Sala Anatomica.
Il portico su cui si affaccia l’Archiginnasio è conosciuto come “
il Pavaglione”, un nome probabilmente derivante dai padiglioni del mercato - ovvero i banchetti - che secoli fa si teneva proprio sotto le sue arcate. Il mercato del Pavaglione rivestiva un ruolo molto importante in città, perché specializzato nella
compravendita dei bachi da seta usati per la produzione dei tessuti, attività fiorente a Bologna tra il XV e il XVIII secolo.
Su Piazza Galvani si affaccia inoltre il passaggio coperto che dà accesso a
corte Galluzzi, su cui si innalza l’omonima torre voluta dalla nobile famiglia bolognese. Dall’altra parte della piazza si trova infine il
Caffè Zanarini, un bar storico risalente al 1930, e i suoi eleganti tavolini esterni ideali per godersi un aperitivo
con vista San Petronio. Da qui si può infatti ammirare la basilica in tutta la sua imponenza, ma anche le sue parti incompiute: guardando in direzione dell’abside si nota infatti che le murature rimangono interrotte, segno che il progetto originale non fu mai terminato.
La statua di Luigi Galvani
La statua che si erge al centro della piazza raffigura lo scienziato bolognese da cui prende il nome,
Luigi Galvani. Nato a Bologna nel 1737, Galvani divenne uno dei più noti e importanti scienziati della sua epoca grazie alla
scoperta della cosiddetta “elettricità biologica”, e fu anche professore dell’Università di Bologna. Dopo gli studi di medicina e il suo impegno negli ospedali bolognesi, infatti, si sostituì al suo professore e maestro Giovanni Antonio Galli.
Appartenente alla corrente del
cattolicesimo illuminato, Galvani sosteneva l’importanza di trovare un punto di incontro tra la scienza e i testi sacri, e in questo poteva godere dell’appoggio del cardinale Lorenzo Lambertini, successivamente Papa Benedetto XIV.
Il principio dell’elettricità biologica si basa sul fatto che sia il corpo degli animali sia il corpo umano conducono e producono energia elettrica necessaria per la propria esistenza. A questa tesi giunse per caso, mentre stava lavorando a un
esperimento su una rana all’interno del suo laboratorio. Avvicinandosi con un oggetto elettrizzato all’animale, notò che i suoi muscoli si erano contratti; ripetuto più volte l’esperimento formulò la tesi dell’elettricità biologica, che condusse nei secoli successivi a nuove scoperte nel campo degli stimoli nervosi del corpo umano.
Ecco perché la statua di Piazza Galvani lo raffigura proprio in compagnia di una rana. Realizzata da Adalberto Cencetti alla fine del XIX secolo, Galvani è ritratto nell’atto di consultare un libro aperto su cui spicca l’animale che gli permise di ottenere la meritata fama.