Affresco del Guercino in Strada Maggiore

Attrazione, Bologna

Affresco del Guercino in Strada Maggiore


All’interno di Palazzo Sampieri Talon, in Strada Maggiore, si trova un magnifico affresco di Guercino eseguito negli anni di maturità artistica. Si narra che fu proprio il pittore a scegliere il soggetto dell’opera con l’appoggio dei committenti, tanta era la sua fama all’epoca dell’incarico.

L’affresco narra un episodio della storia di Ercole e Anteo. Nella mitologia greca, Anteo era un gigante, figlio della Madre Terra e di Poseidone, che traeva la sua forza proprio dal contatto con la terra, il suo elemento primigenio. Intenzionato a sconfiggerlo, Ercole provò a sollevarlo dal suolo, e fu così che Anteo si ritrovò senza forze. Ecco dunque la scena raffigurata nell’affresco: Ercole e Anteo sono colti da Guercino nel momento della lotta, mentre Ercole stringe l’avversario in un mortale abbraccio.

Ercole e Anteo è una delle opere di Guercino meno conosciute a Bologna. Oggi però è possibile ammirarla grazie all’Associazione “Amici del Guercino” e ai proprietari del Palazzo Sampieri Talon.

Chi era Guercino

Guercino nasce nel 1591 a Cento, in provincia di Ferrara. Il suo talento per la pittura si manifesta sin dall’infanzia: si narra infatti che eseguì la sua prima opera a mano libera sulla facciata della sua casa di Cento, raffigurante un’immagine della Vergine.

Appoggiato dalla famiglia, Guercino inizia ad apprendere la pittura andando a bottega dapprima dal Bertozzi e poi da Bartolomeo Gennari. A 18 anni approda a Bologna e prosegue il suo apprendimento in altre botteghe, ammirando al contempo le opere d’arte dei palazzi e delle chiese cittadine. Tra i pittori che lo colpiscono di più ci sono i Carracci, che aveva già avuto modo di osservare qualche anno prima a Cento, dov’era conservata un’opera di Ludovico Carracci.

Si trasferisce poi a Ferrara, città in cui amplia i suoi orizzonti artistici ammirando opere influenzate dalla pittura veneziana dei secoli precedenti. Nel tempo il suo successo cresce tanto che nel 1621 viene chiamato a Roma dal papa bolognese Gregorio XV, e ci rimane circa un decennio prima di tornare in Emilia.

Una curiosità: sembra che il soprannome “Guercino” provenga da un presunto strabismo dell’artista, e che tale difetto della vista possa aver influenzato il modo in cui collocava le figure nello spazio.

Il suo stile pittorico

Guercino è uno dei maestri della fase matura del Barocco. Nelle sue opere, realizzate per lo più nel corso del Seicento, ha molto spesso giocato con i contrasti di luce e ombra, distinguendosi così dallo stile prevalente della sua epoca.