Basilica di San Francesco

Edificio religioso, Bologna

Basilica di San Francesco


Non conosciamo chi fu l’architetto che progettò la Basilica di San Francesco; ciò che sappiamo è che il suo aspetto originario non corrisponde all’attuale, perché la chiesa fu più volte bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale.

La mancanza di un artefice ci fa supporre però che la costruzione della basilica avvenne per mano dell’Ordine Francescano stesso, a partire dal 1236. I francescani eressero la chiesa in un’area che all’epoca si trovava all’esterno del centro urbano, in particolare al di fuori della seconda cerchia muraria della città, detta “dei torresotti”. Testimonianza di tale collocazione è la porta ancora visibile al termine di via Porta Nova, una delle poche sopravvissute alla distruzione della seconda cinta muraria.

Nel Basso Medioevo era piuttosto comune che basiliche come quella di San Francesco venissero costruite fuori dalle mura. In quell’epoca, infatti, stavano nascendo gli ordini monastici e con essi sorgeva anche l’esigenza di trovare nuovi spazi per edificare le loro sedi. Data l’impossibilità di costruire all’interno delle città medievali, già sature di abitanti e prive di terreni liberi, i complessi monastici presero l’abitudine di installarsi subito fuori dalla cerchia muraria: così facendo potevano entrare e uscire comodamente dalle città per svolgere le loro attività.

All’esterno della chiesa, proprio dietro all’abside, si notano due monumenti funebri molto particolari. Si tratta delle Tombe dei Glossatori, magnifiche testimonianze dell’antico cimitero che un tempo circondava la chiesa, proprio come in San Domenico.

Le arche dei Glossatori ospitano le spoglie di alcuni dei più importanti professori dell’università bolognese (lo studium nel Medioevo), Accursio, Odofredo e Rolandino de Romanzi, chiamati glossatori perché commentavano i testi del diritto romano apportando note esplicative dette glosse.

Gli interni della basilica

A causa dei bombardamenti avvenuti tra il 1943 e il 1944, le decorazioni interne della Basilica di San Francesco sono state quasi interamente distrutte.

Una delle poche opere superstiti è l’ancona marmorea situata dietro l’altare, scolpita tra il 1388 e il 1393 dai fratelli Dalle Masegne. Questa grande pala in marmo, capolavoro di arte medievale, rappresenta gli episodi della vita di San Francesco attorniati da raffigurazioni della Madonna e di santi. I pinnacoli in alto sono decorati dalle immagini di otto profeti, mentre sul più alto si nota una crocefissione.

Intorno all’altare si aprono alcune cappelle di stampo otto-novecentesco, decorate sotto la direzione dell’architetto Rubbiani e da altri studiosi dell’epoca. Da segnalare anche i monumenti funebri di Papa Alessandro V e di Francesco Zambeccari, situati lungo le mura della chiesa.

Zambeccari fu un personaggio molto singolare. Alla sua morte, avvenuta nel 1812 per un incidente aereo, aveva combattuto nel corpo reale delle guardie di Spagna, era stato  denunciato dal tribunale dell'Inquisizione e aveva persino lottato contro i pirati. 

Infine una curiosità: fino al 1563 la Basilica di San Francesco ospitò la Scuola degli Artisti, che raggruppava gli studenti dell’università non dediti allo studio del diritto. La Scuola fu poi trasferita quello stesso anno all’interno della nuova sede dello Studium bolognese, l’Archiginnasio.