Casa di Lucio Dalla

Attrazione, Bologna

Casa di Lucio Dalla


La casa di Lucio Dalla si trova nel cuore di Bologna, tra via d’Azeglio e Piazza de’ Celestini, a pochi passi da Piazza Maggiore. Qui il cantautore bolognese ha vissuto e composto le sue canzoni, e qui ha raccolto i ricordi di una vita intensa trascorsa sui palchi di tutto il mondo.

In seguito alla morte del cantautore, avvenuta nel 2012, la casa è diventata la sede della Fondazione Lucio Dalla, nata per tramandare la sua eredità artistica alle generazioni future. In parallelo si è deciso di aprirne le porte al pubblico, e oggi è possibile accedervi tramite una delle visite guidate organizzate da Bologna Welcome.

Il legame tra Lucio e Bologna

La storia di Lucio Dalla è legata a doppio filo a quella della sua città, Bologna, dove nacque il 4 marzo 1943. Orfano di padre, durante l’infanzia Dalla si trasferì per un periodo a Treviso insieme alla madre, per poi ritornare nel capoluogo emiliano soltanto qualche anno dopo, da adolescente, e intraprendere il suo percorso musicale.

Una figura importante nella vita del cantautore fu proprio la madre, Jole Melotti, che da subito si dimostrò favorevole alle sue ambizioni artistiche. A tale proposito, Dalla racconta un episodio molto divertente della propria infanzia: un giorno la madre lo portò a fare un test attitudinale in un istituto bolognese, che avrebbe permesso di comprendere meglio le inclinazioni future del figlio. Il test non si rivelò però molto attendibile, poiché usando le parole di Dalla stesso “risultò che ero un mezzo deficiente”.

Attorno ai 16 anni Dalla suonava già perfettamente la fisarmonica, ma fu il clarinetto che ricevette in regalo ad aprirgli definitivamente le porte del mondo della musica: imparò a suonarlo da solo, senza prendere lezioni, e lo suonava talmente bene da partecipare più volte a sessioni di improvvisazione con il grandissimo trombettista jazz americano Chet Baker, che in quel periodo si trovava in città.

Fu in quegli anni che iniziò a suonare insieme a molti gruppi locali e ad esibirsi a manifestazioni ed eventi. Il suo modo di cantare e di comporre, così particolare, colpiva l’attenzione, e infatti presto fu notato da Gino Paoli, che subito riconobbe in lui una spiccata vena soul.

Gli anni del grande successo

Nel 1964 intraprese la carriera da solista, per approdare solo qualche anno più tardi al Festival di Sanremo. Oltre a riallacciare i contatti con altri musicisti esordienti, Sanremo segnò anche un momento tragico per Dalla e per l’intera comunità artistica: quello del ‘67 fu il Festival in cui si Tenco si tolse la vita, proprio in un camerino vicino a quello del cantante bolognese.

Dopo Sanremo la sua carriera in breve tempo decollò, e gli anni successivi videro l’alternarsi di enormi successi - alcuni addirittura tradotti e cantati in altre lingue, come fece Dalida con 4 marzo 1943 - e collaborazioni con grandi artisti. La più celebre fu quella con Francesco De Gregori, a partire dalla fine degli anni ‘70, con cui intraprese il famoso tour degli stadi “Banana Republic”, che prese il nome proprio dal disco di Dalla.

La morte di Lucio Dalla

La mattina dopo l’esibizione al concerto a Montreux, in Svizzera, Lucio Dalla muore per infarto nella sua camera d’albergo: è il 1° marzo del 2012, 3 giorni prima del suo 69° compleanno. Bologna è in lutto, così come le isole Tremiti in cui l’artista trascorreva tutte le estati.

Lucio Dalla riposa ora nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. La sua tomba, raffigurante la sagoma del cantautore scolpita nel bronzo, si trova accanto alle sepolture di grandi poeti e artisti come Carducci e Giorgio Morandi.